sabato 17 ottobre 2015

Degustazione presso l'Azienda agricola Pratinfiore

Sabato si è tenuta una piccola degustazione presso l'Azienda agricola pratinfiore http://www.pratinfiore.it/
Se non conoscete ancora questa azienda e abitate in zona, vi consiglio davvero di andare a fare un giro.
Tutto è a conduzione familiare: Alice, Silvia, Stefano e Anna sono davvero appassionate di quello che fanno e lo fanno con amore. Anche se non hanno la certificazione bio, potete stare certi che non utilizzano nulla e accolgono quello che il terreno dona dopo la semina. Lo testimoniano le analisi del terreno che hanno fatto e il fatto che l'assortimento non è così ampio.
Vi lascio qualche foto della mattinata in cui abbiamo abbinato alcuni prodotti realizzati da me, con le loro conserve.  







lunedì 12 ottobre 2015

Agricoltura biologica?

Ci sono numerosi studi scientifici che indicano che allo stato attuale, dal punto di vista nutrizionale, due alimenti uguali coltivati uno con metodi tradizionali e uno biologici, hanno le stesse proprietà nutrizionali. Questa secondo me è una bella notizia perchè ritengo che l'importanza di mangiare verdura e frutta fresca di stagione sia uno dei pilastri fondamentali di una sana alimentazione. Sapere che il loro valore nutritivo resta quasi immutato dai trattamenti utilizzati durante la coltivazione, permette di ribadire ancora una volta che non ci sono scuse nel non mangiare verdura e frutta fresca...non bisogna acquistarla per forza biologica. Quindi "meglio non bio piuttosto che niente perchè non me la posso permettere o non la trovo..."
Tuttavia ritengo che questo non sia l'unico aspetto da considerare... A parità di principi nutritivi, il prodotto biologico ha meno residui di pesticidi e quindi è comunque migliore, non perchè abbia qualcosa in più ma perchè caso mai ha qualcosa di negativo in meno.
Ovviamente la maggior parte dei prodotti convenzionali sono sicuri e in regola dal punto legislativo perchè i residui sono sotto i valori soglia stabiliti per legge, quindi niente allarmismi, ma ci sono altri aspetti da tenere in considerazione come ad esempio il fatto che la normativa attuale continua a considerare sempre un solo principio attivo, fissandone i limiti come se fosse l’unico a contaminare un prodotto.  Ma i residui possono essere anche più di dieci nello stesso alimento e dunque è difficile definire i rischi connessi ai potenziali effetti sinergici sulla salute e quelli sull’ambiente.

domenica 11 ottobre 2015

Chips di cavolo riccio


Il cavolo riccio in America è diventato ormai un cibo di moda al punto che è stata istituita una giornata nazionale per celebrarne le sue eccelse proprietà nutrizionali. Complici della sua popolarità, le numerose star e chef popolari che lo utilizzano in tutti i modi. In Italia invece è poco conosciuto e coltivato rispetto al suo simile cavolo nero, quello utilizzato in Toscana per la ribollita.

Il cavolo riccio, così come tutte le altre tipologie di cavoli, è un ortaggio ipocalorico e molto ricco di sostanze nutritive: è ricco di vitamine, potassio e altri minerali utili per il nostro organismo. Ha proprietà antiossidanti e anti tumorali. Drew Ramsey, psichiatra della Columbia University, sostiene che "kale" (il nome inglese) abbia proprietà antidepressive dovute alla ricchezza di acido alfa linolenico (ALA), sulforafano e di folati. Il medico ha scritto assieme alla chef Jennifer Iserloh un libro sull'arte di cucinare kale, intitolato "Cinquanta Sfumature di Kale", prendendo spunto dal best seller "Cinquanta Sfumature di Grigio".

Come vedete dall'immagine sopra, si presenta di un colore verde brillante e con le foglie ondulate, ricce appunto. Se prevedete di consumarlo entro un paio di giorni, potete mettere le foglie in un vaso con un po' d’acqua, come fareste con un mazzo di fiori!
Altrimenti si conservano in frigo, meglio in scatole per le verdure che conservino l'umidità.
Se volete conservarli più a lungo, puliteli, fateli bollire per 4/5 minuti in acqua leggermente salata, scolateli, asciugateli e metteteli in freezer. In questo modo si conserveranno per alcuni mesi.

Il gambo del cavolo riccio è molto coriaceo, per cui è meglio eliminarlo nelle preparazioni che richiedono breve cottura. Ma per non sprecare nulla, potete farli bollire a lungo in modo che diventino teneri e inserirli in un passato di verdura o un minestrone, oppure tagliati sottili come condimento per la pasta.

Una ricetta velocissima, semplicissima sfiziosa che può piacere anche ai bambini, sono le chips di kale:




Ingredienti:
un mazzo di cavolo riccio
olio extravergine d'oliva
gomasio (oppure sale e semi di sesamo) 

Procedimento:
Scaldate il forno a 200° C ventilato. Lavate le foglie del cavolo riccio. Sfilate le foglie dai gambi. Spezzettate a pezzi grossi le foglie. Stendete le foglie su di una teglia da forno rivestta di carta forno, in modo che le foglie non siano sovrapposte. Cospargete con olio e gomasio o sale e semi di sesamo. Lasciate cuocere girando delicatamente ogni tanto le foglie in modo che si cucinino tutte uniformemente. Dopo circa 15 massimo 20 minuti avrete le foglie croccanti. Servitele subito. In caso ne abbiate avanzate, conservatele in un sacchetto di carta a temperatura ambiente e consumatele in giornata.

giovedì 1 ottobre 2015

Cooking Tips&tricks- Farifrittata di ceci

Ripartiamo questo nuovo anno lavorativo con qualche novità. 
Prima fra tutte, vi presento questa nuova rubrica che sono sicura vi piacerà: #cookingtips&tricks




Pubblicherò ricette, trucchi e consigli per ottenere risultati perfetti, fare acquisti validi e molto altro ancora. 
Questa sezione nasce proprio da voi perchè spesso mi mandate messaggi, sms e mail per chiedermi la validità di alcuni prodotti che trovate al supermercato oppure consigli per realizzare ricette che vengono "spacciate" spesso per facilissime ma poi non lo sono....o forse chi le "vende" così, si accontenta del risultato. Chi mi conosce lo sa ormai: io finchè non ottengo un risultato che mi soddisfi, non do l'ok per la ricetta e continuo a provarla. Non mi piace pubblicare ricette in quantità facendo sembrare tutto facile e perfetto anche quello che non lo è. Solitamente durante i corsi trovate molto preziosi i mie "trucchetti", perciò ho pensato di scriverne qualcuno anche sul blog.

Ho pensato di iniziare con una ricetta che nella cucina vegetariana, vegana, macrobiotica è mooolto popolare ma le ricette che vedo pubblicate sono sempre imprecise e quindi mi chiedo come faccia a venire bene....infatti poi nei commenti si legge spesso che il risultato è stato disastroso.

Bene, quindi iniziamo!
Tips&tricks per la fari-frittata di ceci perfetta!



  1. la farifrittata (a differenza della farinata) si fa in padella. Quest'ultima quindi risulta fondamentale sia per tipologia che per dimensioni: deve essere antiaderente senza teflon e del diametro giusto in base alla quantità di ingredienti della ricetta. Non utilizzate tegami in ceramica e neanche in acciaio. Ricordatevi che affinchè la farifrittata sia buona, questa deve essere sottile, altrimenti otterrete un "mappazzone":-)
  2. la farifrittata (così come la farinata) non è un piatto light. L'olio ci vuole!Qualche cucchiaio d'olio sul fondo della padella ben calda deve esserci, altrimenti sarà facile che si attacchi
  3. la proporzione acqua/farina di ceci può variare in base alla tipologia di verdure che andrete ad aggiungere (se unite zucchine morbide e umide meglio stare indietro con l'acqua, se invece la fate semplice, potete anche aumentare per non farla troppo asciutta) e all'effetto che desiderate ottenere, cioè più croccante o più umida; comunque da circa due volte a due volte e mezzo di acqua rispetto alla farina di ceci.
  4. se avete tempo e fate riposare l'impasto, il risultato sarà migliore
  5. ovviamente le proporzioni acqua/farina sono fondamentali

Ricetta FARIFRITTATA
Ingredienti per una padella di 28 cm di diametro
120 g di farina di ceci
acqua (240 g se vi piace asciutta e croccante o se aggiungete verdure cotte oppure 300 g se vi piace più umida e morbida)
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale marino integrale
pepe nero

Preparazione
Preparate la pastella: in una ciotola capiente, versate la farina di ceci setacciata (per non formare grumi), aggiungete una presa di sale e un pizzico di pepe nero. Mescolate bene aggiungendo gradualmente l'acqua, continuando a mescolare con una frusta in modo da non formare grumi. Lasciate riposare alcune ore, meglio una notte (se avete fretta potete utilizzarla anche subito ma il risultato è migliore con il riposo). Scaldate una padella antiaderente di 28 cm di diametro. Versatevi due cucchiai d'olio. Prendete la pastella dal frigo, unitevi due cucchiai d'olio e mescolate. Versate sulla padella ben calda. Lasciate cuocere a fiamma moderata fino a doratura. Aiutandovi con una spatola in silicone, staccate la frittata dalla padella. Utilizzate un coperchio della stessa dimensione per girare la frittata. Lasciate cuocere anche questo lato fino a doratura. Servite tiepida.
Potete insaporire questo impasto base con delle spezie, erbe aromatiche oppure verdure cotte precedentemente (non acquose).
Se non avete la teglia di queste dimensioni, utilizzate lo stesso rapporto acqua/farina di ceci in modo da ottenere uno strato sottile quando lo verserete sulla vostra pentola.
Io personalmente quando la preparo come colazione la preferisco semplice e asciutta, mentre se la mangio a pranzo come se fosse una frittata con le verdure, mi piace di più umida, ma è questione di gusti. Con queste informazioni potrete regolare il risultato.